la signora perbene

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This topic contains 0 replies, has 1 voice, and was last updated by  raccontiepoemi 8 years, 5 months ago.

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    raccontiepoemi
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    Avevo conosciuto M. in chat; non una di quelle chat o videochat erotiche ma una normalissima chat e M. usava un normalissimo nick. L’unica particolarità è che era una chat over40 che io, 30 enne, frequento alla ricerca di situazioni interessanti con donne adulte, che preferisco di gran lunga alle ragazze mie coetanee. M. ha 45 anni, è moglie e mamma e lavora come animatrice in un centro diurno. Si presentò come una donna molto alla mano e la conversazione era davvero piacevole, restava al gioco quando cercavo di stuzzicarla ma senza eccedere. La classica signora perbene, che anche se non era troppo felice di chattare con un ragazzo 15 anni più giovane si godeva la conversazione ma senza mai rispondere alle mie provocazioni. Il suo modo di esprimersi era davvero molto sensuale, rimarcava tutta la sua femminilità da 45enne che io adoro e che raramente riconosco nelle ragazze o nelle donne giovani come me; inoltre ripeteva continuamente di non cercare altro che una semplice conversazione e che fosse del tutto inutile aspettarsi qualcosa di più. Queste sue continue precisazioni ebbero in me l’effetto opposto, ovvero iniziai ad incalzarla di più sulle sue fantasie e sulle sue voglie da mamma e moglie perché mi sembrava chiaro che sotto la facciata di signora perbene si celava una calda e voluttuosa donna. Iniziò ad aprirsi, confidandomi con sincerità e semplicità che col marito i rapporti a letto erano ridotti al minimo e che le piaceva fantasticare su situazioni piccanti con uomini che conosceva, tuttavia non si era mai spinta oltre qualche scambio di sguardi con sconosciuti…figuriamoci qualche flirt…manco a parlarne. Era chiaro che M.
    ci tenesse ad apparire una signora perbene e certamente il fatto che vivesse in un piccolo paesino del sud non le dava la possibilità di esprimere le sue voglie e le sue fantasie. Continuai a stuzzicarla per un po’ e tra di noi nacque un buon feeling, le chattate proseguirono compatibilmente coi nostri impegni e durante le quali lei era sempre più disinibita e a suo agio. Mi piaceva chattare con lei. Mi piaceva M. e mi arrapava troppo l’idea di scoparla. Riuscii a carpire qualche informazione in più sulle sue abitudini di vita e sul paesino in cui viveva tanto da riuscire ad risalire anche all’indirizzo. Dovevo far fruttare quest’informazione, ormai avevo il cazzo dritto solo al pensiero di parlarle a tu per tu…e decisi di agire. Un lunedì mattina avevamo appuntamento in chat perché entrambi liberi dai nostri impegni, decisi così di recarmi al suo paesino col tablet e di farmi trovare in chat per l’appuntamento stabilito. In pratica chattavamo a poche centinaia di metri di distanza. Il fatto che fosse così vicina a me rese particolarmente arrapante la conversazione fin da subito, le mie parole erano molto spinte ed esplicite a tal punto che M. era davvero stupita ed eccitata che mi confidò di essere completamente zuppa in mezzo alle gambe. Usò queste parole e per la prima volta da quando chattavamo la mia signora perbene si espresse così esplicitamente. Era il segnale che aspettavo, volevo chiavarla e decisi di agire. Uscì dalla chat senza salutarla e mi recai sotto casa. Grazie al fatto che usava il suono nome e cognome come indirizzo email trovai subito la targhetta del citofono e raggiunsi velocemente la porta dell’appartamento visto che il portone era socchiuso. Avevo il cuore in gola ma mi feci coraggio e suonai il campanello della porta. M. aprì la porta e sbiancò… non riuscì ad apostrofare nemmeno una parola per qualche attimo ma poi si ravvide e mi tirò dentro casa. Era davvero bella nella sua semplicità…indossava una maglietta larga bianca sotto la quale si intravedevano i capezzoli irti e le grosse aureole che disegnavano larghi cerchi sulle abbondanti mammelle, aveva una lunga gonna blu larga ed era scalza. Rimasi ad ammirarla col cazzo che si era drizzato di nuovo alla vista delle sue belle tette, ma lei ebbe una reazione che non mi aspettavo. Si arrabbiò tantissimo…mi disse che non avrei mai dovuto permettermi di bussare alla sua porta e che mai più avrei dovuto cercarla sia dal vivo che in chat. Era arrabbiata e preoccupata che qualcuno mi avesse visto sul pianerottolo….nel palazzo si conoscevano tutti e come in molti condomini ognuno conosce tutto degli altri. Come avrebbe potuto giustificare la mia presenza alle altre persone? E come poteva M. farmi uscire da casa senza che nessuno mi notasse? Era davvero nel panico e a nulla servì il mio tentativo di calmarla e di tranquillizzarla dicendole che nessuno mi aveva visto entrare. M. camminava nervosamente dentro casa e anche se la situazione non si fosse messa come speravo il sobbalzare delle sue mammelle mi aveva fatto diventare il cazzo durissimo. In quel momento però squillò il suo cellulare…mi disse, fucilandomi con gli occhi, che era suo marito e che doveva rispondere. Si sedette in poltrona per cercare di calmarsi e rispose al cellulare schiarendosi la voce. Sorprendentemente il suo tono divenne improvvisamente calmo e rilassato, parlava con suo marito con una spudorata tranquillità che mi lasciò stupito…stupito e sempre più arrapato. Decisi che dovevo sfruttare l’attimo e mi avvicinai alla poltrona sulla quale era seduta; M. mi guardò con gli occhi di fuoco ma mi sedetti ugualmente accanto a lei poggiandole le mani sulle spalle come a tranquillizzarla. Il contatto la rilassò, era sempre incazzata ma il fatto che stesse parlando a telefono con suo marito e doveva forzatamente rimanere tranquilla favorì le mie avances. Iniziai a massaggiarle il collo e le spalle sfiorandole i capezzoli di nuovo duri…lei oppose una minima resistenza e la sua espressione sul viso era più serena e compiacente. A quel punto incominciai a palparle le tette avvinghiandola e intrufolando sfacciatamente le mie mani sotto la maglietta, M. cercò di divincolarsi ma in maniera poco convinta, infatti abbassò completamente le difese e mordicchiandosi il labbro inferiore mi lasciò, di fatto, la strada spianata. Era davvero bellissima: aveva le guance arrossate ed una espressione da troia furbetta mentre si godeva le mie attenzioni ed allo stesso tempo chiacchierava tranquillamente col marito. In breve tempo mi trovai a palparle con foga le tettone e le cosce con la gonna arrotolata in vita e la calda passera che senza slip era esposta senza alcun pudore alla mia libido. Mi ci affondai senza esitare con tutta la faccia, la sua fica era enorme e bagnatissima, emanava calore e profumava di donna. Ero terribilmente su di giri ma lei di più… improvvisamente con la mano libera mi prese la testa e me la schiacciò letteralmente sulla fica tenendomela ferma e strofinandosi vigorosamente. Aveva una presa decisa, in pratica si stava masturbando furiosamente con la mia faccia…non avevo mai provato una cosa del genere…era fantastico sentirsi solo un oggetto del piacere per la mia bella signora. Sarei rimasto così, tra le sue gambe spalancate per ore ma la sua violenta masturbazione stava iniziando a produrre inconfondibili rumori per lo strofinio del suo pube sul mio volto mentre piccoli mugolii erano il segnale che non ce la faceva più a stare al cell…in poche e rassicuranti parole liquidò il marito ed attaccò. Senza dire più una parola ma con uno sguardo da zoccola mi afferrò la testa con entrambe le mani e me la spinse ancora più forte sulla passerona. La fica di M. era talmente gonfia e lubrificata che il mio naso schiacciato sul clitoride entrava ed usciva dalle calde e bagnate labbra e riprendevo ogni tanto fiato solo per poi reimmergermi in quel dolce paradiso. La troia ebbe un orgasmo lunghissimo…chissà da quanto tempo non capitava…quasi schizzando il suo piacere come se avesse il cazzo. Non era quello che si dice “uno squirt” ma poco ci mancava, M. era esplosa per il piacere, aveva raggiunto un orgasmo talmente violento e talmente voluto che fu sconquassata da una serie di fremiti e brividi. Senza darle il tempo di riprendersi le infilai il cazzo in bocca in un solo colpo… la troia ancora ebbe un sussulto, non si aspettava che non le avrei lasciato il tempo di recuperare da quell’orgasmo e scivolò dalla poltrona come per divincolarsi…ma non le lasciai tregua…volevo la mia parte e mentre era stesa a terra le infilai di nuovo la gonfia cappella in bocca. M. iniziò a succhiare con avidità, il cazzo le piaceva eccome…si mise a 4 zampe ad ingoiare rumorosamente il mio cazzo mentre io, disteso sotto di lei la mungevo letteralmente. Quelle mammelle non le dimenticherò più…erano grosse e gonfie…leggermente allungate verso il basso per la posizione in cui si trovava. M. era una vacca da mungere, la signora che appariva perbene agli occhi degli altri non era altro che una vacca da mungere, una troia che mugolava col cazzo in gola e con le tette strizzate. Le piaceva non poco farsi strizzare le mammelle, era di nuovo su di giri e la fica grondava di nuovo. Decisi di penetrarla…senza parlare si alzò e si riposizionò a cosce spalancate sulla poltrona…fu facilissimo entrare dentro di lei…la fica era talmente zuppa che il mio cazzo scivolava dentro e fuori senza alcuna difficoltà…la passera di M. era calda ed aperta…i succhi uscivano copiosi e le bagnavano il culo. Il suo ano si stava lubrificando con i suoi stessi umori. “Fottimi il culo” fu l’unica parola che proferì da quando aveva riattaccato il cellulare. Entrai non senza qualche difficoltà…l’aveva già preso qualche volta il cazzo in culo ma non credo che fosse una pratica consueta. Dopo un attimo per farla abituare al nuovo inquilino che aveva nel retto, iniziai a pomparla con foga e ritmo…la scena era terribilmente eccitante…io inculavo M. posizionata a pecora sulla poltrona mentre la troia si strofinava col solito impeto la fica e contemporaneamente mordeva la parte alta dello schienale per cercare di smorzare i mugolii che si erano trasformati in piccole grida di piacere. Ebbe un altro orgasmo fortissimo…si contorse di nuovo cercando di trattenere le grida…era terribilmente bella. Stavo cercando di godermi la scena di M. nuovamente scossa da fremiti ma purtroppo non seppi resistere più di tanto…le sfilai il cazzo dal culo e stavo quasi per sborrare ma la troia si girò velocemente e prese lei il controllo del mio orgasmo. Il tempo di ingurgitare un paio di volte il cazzo e le palle oramai gonfie e venni copiosamente sulle sue tette mentre continuava a strofinarsi i capezzoli con la mia cappella. Fu bellissimo…

    Cara M. sei stata superba…non vedo l’ora di chiavare di nuovo la mia signora perbene.

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